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Teatro Verdi a Terni

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Si propone di conservare tutte le parti di edificio che possono essere ricondotte all’intervento originale dell’Architetto Poletti, nonché tutte quelle che possiedano qualitá proprie. Al fine di apportare un beneficio urbanistico a questa parte di cittá ed un beneficio funzionale al Teatro Verdi, si propone di demolire la facciata su Vico (o Largo) Sant’Agape, sostituendola con un nuovo volume.
In termini urbanistici, si osserva che Vico Sant´Agape non é bene una via, né una piazza; ossia, osservata planimetricamente (e spazialmente) ha una forma debole.
L’intervento che presentiamo propone di “scolpire” questo spazio. Con questo intento, e con ragioni di carattere distributivo dell’edificio, si propone che questa facciata sia composta da tre volumi: dei due estremi, convessi, uno é parallelo a palazzo Carrara e l’altro é parallelo alla Via dell’Ospedale. Questi due volumi ne definiscono fra di essi un terzo, concavo, ché reca accesso alle nuove funzioni del Teatro (un ristoro, un piccolo museo e gli uffici di amministrazione).
Nella zona intorno al Teatro, visibili quando ci si trova in Vico Sant’Agape, sorgono Palazzo Carrara, uno degli esempi architettonici più importanti della città ed ora sede dell’assessorato alla Cultura, la Chiesa di San Pietro, architettura di grande valore, e vari altri edifici di qualitá minore, uno dei quali, tra Via Carrara e Via dell’Arco, interessante.
Le caratteristiche uniformi di questo gruppo di edifici piú rilevanti sono i materiali di finitura: il mattone per i muri ed il legno per gli infissi, materiali che per conseguenza si propongono per il nuovo intervento.
L’altezza dei volumi su Vico S. Agape é definita dall’allineamento con gli edifici adiacenti: 20,12m per il volume a sud-ovest e 17,50m per il volume a nord-est.
L’intervento di adeguamento sismico dell’edificio, che prevede la sostituzione di parti di struttura, é occulto nelle zone che possono essere ricondotte all’intervento originale dell’Architetto Poletti, nonché tutte quelle che possiedano qualitá propria.
Si mantiene la struttura costruttiva che sostiene la platea del secondo e terzo livello la quale permette una visibilitá ottimale del palcoscenico proposto. In questo modo si auspica di contenere i costi di costruzione e rivelare l’originaria ossatura attraverso i collegamenti verticali nella salita verso l’ultimo livello.
La quota del palcoscenico verrá rialzata per garantire migliore visibilità da ogni posto e la torre scenica verrá dotata di nuove strutture scenotecniche e di collegamento verticale di servizio.
Il bar/ristoro, con affaccio vetrato su Palazzo Carrara, servirá come punto di punto di incontro durante l’utilizzo del Teatro, costituirá luogo di associazione per gli amanti della cultura ed il teatro, porterá una vita propria al nuovo Vico Sant’Agape garantendo, al contempo, una rendita permanente per l’entitá.
Attraverso gli accessi proposti sui prospetti laterali dell’edificio i musicisti e gli artisti potranno avere accesso al ridotto, al golfo mistico ed ai relativi camerini. La nuova buca d’orchestra, o golfo mistico, potrá ospitare 50 o piú musicisti.
Dai medesimi prospetti, ma attraverso entrate distinte, gli utenti potranno accedere al ridotto, che sará altrimenti accessibile attraverso scala o ascensore presenti nel foyer principale (lato pronao).
Al piano intermedio (corrispondente alla quota palcoscenico) del nuovo volume su Vico Sant’Agape sono localizzati i camerini degli artisti, al piano primo gli spazi del Museo Teatro G. Verdi, ed al secondo e terzo piano vi sono uffici destinati alla gestione del museo.
Ogni spazio é accessibile attraverso ascensore, rampa o piattaorma elevatrice. Una piattaforma elevatrice garantisce l’accesso al Pronao per chi non possa servirsi dell’originale scalinata.
I nuovi palchetti seguiranno delle linee curve che richiamano idealmente i palchetti del teatro originalmente concepito dall’Architetto Poletti, soddisfando la configurazione della nuova sala principale. Serviranno anche come elementi di confortevole illuminazione indiretta, che creerá uma architetura d’interni del museo in un certo modo scenografica.
Essi verranno sostenuti da pilastri cilindrici che dialogano con le linee orizzontali dei palchetti e rimandano al neoclassico ed elegante interno del teatro originale dell’Arch. Poletti.
I palchetti godranno di comodo punto di osservazione delle scene grazie all’arretramento di ognuno di essi rispetto al sottostante. Essi svolgeranno anche la funzione di sostenere i corpi illuminanti per la scena in un modo occulto.

Mockups

Drawings

ENG
Project name: Teatro Verdi
Project type: Competition
Location: Terni, Italy
Date: 2020
Project team: Isabel Olaya, Francesco Corezzola, Anees Alomar, Muamer Osmanovic
Renderings Anees Alomar

PT
Nome do projeto: Teatro Verdi
Tipo de projeto: Concurso
Localização: Terni, Italy
Data: 2020
Equipa de projeto: Isabel Olaya, Francesco Corezzola, Anees Alomar, Muamer Osmanovic
Renderings Anees Alomar

 

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